Teoria e pratica dell'ipnosi clinica


Teoria e pratica dell'ipnosi medica di Carlo Antonelli e Marco Luchetti

Locandina della presentazione del libro Teoria e pratica dell'ipnosi clinica, pubblicato dall'Istituto Italiano di Studi sul Trauma. Il seminario di presentazione è stato inserito all'interno di uno stage formativo, presso la libreria San Paolo Via Depretis (Napoli).

Libreria San Paolo, Napoli

Relatori: Carlo Antonelli, autore;
Angelo Federico, medico psichiatra ASL Napoli 1;
Eleonora Capuozzo, Presidente Istituto Italiano di Studi sul Trauma;
Moderatore: Avvocato Francesco Cecaro



Dettagli del libro italiano

Link alla scheda tecnica dell'opera

Libreria Universitaria
ibs.it

TG7 Basilicata

 

 

 


Il libro Ipnosi e Dolore

Copertina del libro IPNOSI E DOLORE (aspetti integrati) Carlo Antonelli, presentazione di ROANDO WEILBACHER

 

Questo testo rappresenta in qualche modo un "testamento spirituale", una occasione per trasmettere l' entusiasmo e la curiosità che mi hanno stimolato a studiare l'ipnosi.

La speranza è quella di arrivare con il lettore oltre le mie limitate possibilità di singolo operatore.

Con la copertina, ho tentato di sintetizzare la condizione umana, integrata nell'ambiente e rappresentata da un ovale a cerchi concentrici, ben noto agli studiosi della percezione.

Quello che ci è dato rilevare è il comportamento e la comunicazione, in qualche modo interfaccia e protezione fra la nostra intimità e l'esterno, un ambiente spesso competitivo, poco tollerante, con le sue contraddizioni, reale o immaginario, non sempre è così sostanziale. L'ipnosi può facilitare un processo di ristrutturazione interna e aiutarci a riscoprire la nostra "energia vitale", permettendo un migliore adattamento all'ambiente sociale e una migliore convivenza con noi stessi.

Il testo si apre con la sfida di Satana a Dio, ma questo può essere il grido disperato dell'uomo, che di fronte a una sofferenza senza speranza e senza tempo, invoca la morte maledicendo la sua stessa vita.
Una luce in questo contesto, viene aperta dalla "parola", una parola particolare che è relazione.

La Parola

E il Satan, rispondendo al Signore, disse: " Pelle per pelle;
tutto ciò che l'uomo ha lo da per salvare la propria vita.
Però se stendi la Tua mano e tocchi le sue ossa e la sua carne,
vedrai se non oltraggerà la tua faccia"
Giobbe 2, 4-6

 


INTERVISTA PER PMI MAGAZINE - Gennaio 2007


CARLO ANTONELLI: EMPATIA, IPSNOSI E DOLORE – COME GESTIRE UN PROCESSO DI RISTRUTTURAZIONE INTERNA
A cura della Dottoressa Cinzia Boschiero

Bresciano e residente da anni nella cittadina lucana il dott. medico anestesista Carlo Antonelli non è solo un esperto di ipnosi e di terapia del dolore , ma anche un autore di libri di successo, appassionato nell’approfondimento del valore della Persona e consulente-formatore , anche a livello manageriale, per dare supporto nella gestione dello stress e dell’equilibrio psico-fisico.

“Le mie scelte lavorative,” dice il dott. Carlo Antonelli, “sono state influenzate da una passione per l’approfondimento del tema del dolore, della percezione e dell’ipnosi. I riscontri con i pazienti mi hanno dato la dimensione che ero sulla strada giusta. Diversi anni fa ho scelto di effettuare servizio civile in un centro di prevenzione oncologica nella provincia di Brescia, lavorando in due poliambulatori dedicati all’agopuntura e alla terapia del dolore, qui ho affiancato per circa un anno due medici dell’università di Pechino, la dottoressa Junping Qi e la dottoressa Zang Xiu Yin. Con loro ho avuto modo di respirare una filosofia di medicina che ha in qualche modo condizionato le scelte future. La mia passione per lo studio del dolore è iniziata come un colpo di fulmine l’ultimo anno di medicina. Ho iniziato casualmente a preparare una tesi di laurea sui recettori cutanei e la percezione del dolore, in collaborazione con l’università di Milano e questo settore si è dimostrato essere il principale interesse della mia vita”. Nel corso degli anni il dott Carlo Antonelli, ha affiancato alla Sua attività di medico e studioso, quella di scrittore.


Lei sostiene che ‘L'ipnosi può facilitare un processo di ristrutturazione interna e aiutarci a riscoprire la nostra energia vitale, permettendo un migliore adattamento all'ambiente sociale e una migliore convivenza con noi stessi’. Secondo Lei dunque può essere anche un supporto per chi, manager, uomo o donna (ci sono delle distinzioni da fare in merito?) è più sollecitato da stress e deve riuscire a mantenere e ritrovare sempre un certo equilibrio, un dialogo interno tra sé e le persone con cui si ritrova a dialogare ogni giorno?

“Sì, l’ipnosi da diverso tempo,” sottolinea il dott Carlo Antonelli,” viene usata in termini rigorosi e scientifici quale supporto a manager, ma anche a sportivi o a persone che devono raggiungere elevate performance in termini fisici o psichici. E’ ovvio che , ad alti livelli, l’ipnosi o l’aiuto psicologico in senso lato è strettamente individuale e personalizzato. Le differenze di genere esistono, ma non tanto come possibilità di rendimento professionale, quanto come naturali differenze fisiologiche che dovrebbero imporre il rispetto di esigenze e di cicli vitali diversificati, in questo modo è possibile garantire un maggior equilibrio soggettivo. In altri termini se la richiesta di un manager, sia uomo che donna è una richiesta in termini di prestazione vi potrà essere un supporto focalizzato in tal senso, anche integrando più tecniche. Se la richiesta è ritrovare o raggiungere un maggior equilibrio, una maggiore serenità, probabilmente il percorso è più lungo, può implicare una rivalutazione delle proprie scelte lavorative e la differenza di genere è più importante. Le richieste non si escludono necessariamente a vicenda, lo stress prolungato logora sia il rendimento che la salute fisica e psichica, quindi per prima cosa è utile imparare a gestirlo, il dialogo interno può essere una modalità personale che ci stacca anche per pochi minuti dagli attacchi esterni e ci permette di recuperare un ritmo più consono a noi e con questo ritmo possiamo rapportarci nuovamente e più tranquillamente, con maggior capacità di osservazione a chi ci sta vicino. Personalmente ritengo che ogni persona sia realmente unica con desideri intimi anche non conosciuti che trascendono il ruolo, la posizione sociale o professionale. A volte è possibile trovarsi a vivere una vita anche di estremo prestigio che sentiamo non appartenerci completamente”.
Il dott. Carlo Antonelli è spesso in sala operatoria, “Quando ho dinanzi un paziente ” dice,”sono consapevole che occorre dare il massimo, esaminare tutti i fattori curativi e quindi anche le parole, a volte può essere sufficiente , come disse Milton Erickson, evitare le parole che fanno male. Una mia grande soddisfazione è il fatto di poter continuare a studiare ed approfondire l’ipnosi e i fenomeni correlati, nonché di incrementare via via le numerose interazioni con colleghi ed esperti in materia. Come studioso sono portato ad una analisi esasperata, per cercare di capire, ma come uomo voglio instaurare una relazione autentica, genuina ancor prima che terapeutica; tuttavia credo che l’aiuto non debba travalicare la richiesta. Si tratta di saper accogliere, accettare un modo di essere, perché solo sviluppando quanto esiste già, partendo dalle risorse interne, la persona può trovare la propria strada e il proprio equilibrio”.


La percezione del dolore quanto può influire, secondo Lei, nella vita di ogni giorno? Sarebbe giusto avere un rapporto più lineare e ricordarsi dell’eventualità del dolore nella vita di ogni giorno per poter apprezzare meglio il valore del tempo?

“C’è uno studio recentissimo di Danziger ,” spiega il dott. Carlo Antonelli,”che esamina pazienti con insensibilità congenita al dolore che sono privati dell’esperienza di una comune stimolazione dolorosa, per capire se queste persone sono in grado di accorgersi del dolore degli altri.
Nei pazienti con insensibilità congenita al dolore, il giudizio del dolore desunto sia dalle espressioni facciali che dagli eventi che possono causarlo è fortemente legato a differenze individuali nella capacità empatica, questo suggerisce che una normale esperienza personale di dolore non è necessariamente richiesta per percepire e provare empatia per il dolore degli altri. La domanda di Dazinger: è il dolore il prezzo dell’empatia? Trova indirettamente risposta nel fatto che è la capacità empatica il valore aggiunto che consente di comprendere il dolore e non solo quello. Il dolore dal punto di vista biologico ha senza dubbio una valenza importante per la sopravvivenza dell’individuo e probabilmente l’esperienza di dolore può anche contribuire in alcuni casi alla crescita spirituale di una persona, ma del resto può in senso opposto schiacciarla.
Non credo che come tale il dolore sia un valore assoluto, tuttavia è un’esperienza che accomuna tutti anche se in diversa misura ed esercita sull’uomo un enorme potere aprendo sempre attuali interrogativi, con uno sforzo costante della nostra società a cercare risposte più adeguate. Forse è una deformazione da terapista, tuttavia penso che per la nostra esistenza sia meglio dimenticare il dolore che sforzarci di ricordarlo, quando lo incontreremo, se lo incontreremo, cercheremo di guardarlo bene e di dargli un nome per vedere cosa farne. Il dolore ha senza dubbio un rapporto privilegiato con il tempo, possiamo approssimativamente affermare che in una esperienza di dolore cronico, un terzo è rappresentato dalla memoria del dolore passato, e un terzo dalla paura del dolore futuro. Plutarco nelle Opere morali affermava: Io sono tutto ciò che sono stato, che sono, che sarò.
Il dolore trasforma e distorce il nostro Kairos, il tempo dell’azione umana, della nostra esperienza, quello che per noi ha senso e lo dissocia dal Chronos il tempo misurabile, oggettivabile, quello della scienza e della tecnica, dell’orologio. Così la nostra esperienza di dolore può trasformarsi in una terrificante eternità. L’ipnosi non spiega cosa è il dolore, ma anche solo modulando il nostro Kairos potrebbe togliere il 60% dell’esperienza di dolore, in realtà fa molto di più”.


Che rapporto ha con i suoi libri? Sono nati dopo anni di gestazione o sono frutto di una raccolta di scritti e appunti che l’hanno accompagnata per un certo periodo in un momento particolare della Sua esistenza?

“Effettivamente il libro “Ipnosi e dolore” ha avuto una gestazione piuttosto lunga, di circa cinque anni”, dice il dott Carlo Antonelli,” , l’ispirazione iniziale risale al termine dei corsi di ipnosi che avevo frequentato, mi mancava qualcosa, mi sono chiesto: che testo avrei desiderato a quei corsi per iniziare a studiare l’ipnosi. Ho cominciato a raccogliere gli appunti e poi ho approfondito gli argomenti. La sua gestazione mi è costata molta fatica. Tutto l’opposto è stato il romanzo “Tempo e Luna”: è stato frutto di una stesura di getto. Ho fatto un sogno e ho pensato che potesse diventare pubblico, anche come un semplice momento di evasione dai limiti imposti dal quotidiano. Il libro sull’ipnosi è probabilmente stato stimolato da un vecchio desiderio di insegnare, di trasmettere conoscenza, come senso esistenziale per superare i limiti di forza, di tempo che posso avere come singolo operatore sanitario. Il romanzo ‘Tempo e Luna’, invece è nato in un periodo attraversato da una certa sofferenza, ed è forse stato la risposta del mio inconscio per superarlo”.


 

Recensione del testo, comparsa il 15.03.2007 su AltraPsicologia

 

Ipnosi e dolore
di Carlo Antonelli
Edizioni Laterza, Bari 2003

Il testo inizia con la presentazione firmata da un leader storico nel settore dell'ipnosi quale è il prof Rolando Weilbacher. Il libro è di facile lettura e presenta un testo snello e sintetico. La struttura del libro è quella classica, per cui s'inizia con una breve panoramica storica sulla nascita dell'ipnosi attraverso i personaggi e le vicende che hanno permesso a questa tecnica di entrare nel mondo della scienza medica. Viene descritta la tecnica ipnotica e le varie fasi di applicazione, con particolare attenzione alla parola; non mancano le descrizioni degli aspetti biologici e fisiologici, elementi non sempre presenti in altre opere. L'autore riesce quindi a sintetizzare ed amalgamare le sue conoscenze del campo medico con le conoscenze della tecnica ipnotica. Nella seconda parte del libro si affronta il tema dell'ipnositerapia e degli aspetti psichici legati alla malattia ed alla sofferenza; vengono brevemente presentate diversi modelli teorici di riferimento, corredati da esempi concreti, che permettono un rapido approccio operativo alle tecniche esposte. La terza parte del libro è dedicata al dolore. Vengono esplorati aspetti fisiologici e psicologici dell'esperienze del dolore, trattando brevemente gli aspetti filosofici e religiosi per affrontare il tema del significato che può assumere per la persona. Infatti, non solo vengono descritti diversi tipi di dolore, ma viene posta l'attenzione sull'importanza della percezione soggettiva del dolore che non sempre è proporzionata agli aspetti fisiologici. Anche in questa parte del libro troviamo una completa varietà d'informazioni che includono anche gli aspetti negativi ed i possibili errori nei quali si può incorrere non applicando correttamente la tecnica. Suggestiva anche la frase biblica in ebraico all'inizio del testo: Il dolore come sfida potente all'uomo! Ma gli stessi versi contengono implicitamente anche una risposta: il potere della Parola. Senza sbilanciarsi l'autore conclude il libro con un'altra breve frase tratta dallo stesso capitolo che ha in sè il germe di una nuova prospettiva e di una speranza.


 

 

 

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